Feldene (Piroxicam) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) appartenente alla classe degli acidi ossiciclici. Il suo meccanismo d'azione consiste nell'inibire in modo non selettivo l'enzima cicloossigenasi (COX-1 e COX-2), riducendo così la produzione di prostaglandine responsabili di dolore, febbre e infiammazione. Viene prescritto per artrite reumatoide, osteoartrite e condizioni dolorose muscoloscheletriche. In questo articolo confrontiamo Feldene con le alternative più diffuse, evidenziando punti di forza, limiti e scenari clinici in cui ciascuna scelta ha senso.
Meccanismo d'azione e profilo di sicurezza di Feldene
Il piroxicam sostiene una forte inibizione della COX-1, il che lo rende efficace nel controllo del dolore cronico, ma aumenta anche il rischio di effetti gastrointestinali. La sua emivita lunga (≈ 50 ore) permette una somministrazione una volta al giorno, comoda per i pazienti anziani. Tuttavia, la durata prolungata nell'organismo richiede una valutazione attenta della funzionalità renale e cardiovascolare.
Confronto rapido dei principali FANS
Farmaco | Dosaggio tipico | Emivita | Rischio gastrointestinale | Rischio cardiovascolare | Indicazioni principali |
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Feldene (Piroxicam) | 20mg al giorno | ≈50h | Alto | Medio‑alto | Artrite reumatoide, osteoartrite |
Ibuprofene | 200‑400mg 3‑4 volte al giorno | ≈2h | Medio | Basso‑medio | Dolore lieve‑moderato, febbre |
Naproxene | 250‑500mg 2 volte al giorno | ≈12‑17h | Medio‑alto | Medio‑alto | Artrite, coliche renali |
Diclofenac | 50‑150mg 2‑3 volte al giorno | ≈1‑2h | Basso‑medio | Alto | Dolore muscoloscheletrico acuto |
Celecoxib | 100‑200mg al giorno | ≈11h | Basso | Alto | Artrite, dolore post‑operatorio |
Meloxicam | 7,5‑15mg al giorno | ≈15h | Basso‑medio | Medio‑alto | Artrite reumatoide, osteoartrite |
Questa tabella riassume le differenze chiave: mentre Feldene offre una dose giornaliera comoda, il suo profilo gastro‑ e cardio‑tossico è più elevato rispetto a ibuprofene o celecoxib. La scelta dipende quindi da fattori individuali.
Quando preferire Feldene rispetto alle alternative
- Dolore cronico a bassa dose: pazienti che non tollerano più somministrazioni giornaliere possono beneficiare della singola dose di 20mg.
- Reazioni avverse a COX‑2 selettivi: alcuni soggetti sviluppano edema o ritenzione di liquidi con celecoxib; il piroxicam, pur non selettivo, può risultare più tollerabile.
- Storia di risposta positiva: chi ha già avuto un buon controllo del dolore con Feldene e non ha avuto problemi gastrici può continuare il trattamento.
In tutti gli altri casi, le alternative a minor rischio gastrointestinali (ibuprofene, meloxicam) o con protezione COX‑2 (celecoxib) sono consigliabili.

Effetti collaterali e interazioni più comuni
Feldene condivide gli effetti collaterali tipici dei FANS: nausea, dispepsia, ulcere gastriche, aumento della pressione arteriosa e ritenzione di sodio. La sua lunga emivita può aggravare l'accumulo nei pazienti con insufficienza renale. Interagisce con:
- Anticoagulanti (warfarin), aumentando il rischio emorragico;
- Inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori) o diuretici, potenziando l'insufficienza renale;
- Altri FANS o Acido acetilsalicilico, con duplice esposizione al rischio gastrico.
Se si prevede l'uso di più farmaci, è buona pratica prescrivere un gastroprotettore (omeprazolo o pantoprazolo) per ridurre le complicazioni gastriche.
Scelta per pazienti con comorbidità specifiche
Ulcere o storia di sanguinamento gastrointestinale: qui gli inibitori selettivi COX‑2 come celecoxib o i FANS a basso rischio gastrico (meloxicam) sono preferibili. Feldene dovrebbe essere evitato o coadiuvato da inibitori della pompa protonica.
Patologia cardiovascolare: i FANS non selettivi aumentano il rischio di infarto e ictus. In pazienti con ipertensione o previa malattia coronarica, il celecoxib a dose minima o l'uso di analgesici non FANS (paracetamolo) è più sicuro rispetto a Feldene.
Insufficienza renale moderata: la riduzione della clearance di piroxicam può portare a tossicità. Diclofenac, ibuprofene e celecoxib richiedono aggiustamenti di dose, ma sono generalmente più gestibili grazie alle emivite più brevi.

Strategie pratiche per il medico di base
- Valutare l'età, la funzione renale (creatinina, GFR) e la storia gastrica.
- Se il paziente necessita di una terapia a lungo termine, prediligere un FANS con minore rischio gastrico o una combinazione con PPI.
- Monitorare pressione sanguigna e segni di edema ogni 3‑4 settimane nei primi mesi di terapia.
- Educare il paziente a segnalare sanguinamento, vomito con sangue o dolore toracico improvviso.
Seguendo questi passaggi, si riduce il rischio di complicanze e si ottimizza il controllo del dolore.
Domande frequenti
Feldene è più efficace dell'ibuprofene?
L'efficacia dipende dal tipo di dolore: per dolore cronico moderato‑severo, Feldene può dare un sollievo più stabile grazie alla sua lunga emivita. Per dolore acuto o lieve, l'ibuprofene è sufficiente e presenta un profilo di sicurezza più favorevole.
Posso assumere Feldene se ho un'ulcera gastrica?
Di solito si evita. Se la terapia è indispensabile, è obbligatorio aggiungere un inibitore della pompa protonica (omeprazolo 20mg al giorno) e monitorare endoscopicamente la lesione.
Quanto tempo ci vuole perché Feldene faccia effetto?
Il picco di concentrazione si raggiunge entro 2‑3 ore, ma il sollievo completo può richiedere fino a 24‑48 ore, soprattutto nelle patologie croniche.
Qual è la dose massima consigliata per gli adulti?
La dose unica raccomandata è 20mg al giorno. Superare questa soglia aumenta significativamente rischio di sanguinamento e insufficienza renale.
Posso combinare Feldene con paracetamolo?
Sì, l'associazione è comune per potenziare l'analgesia senza aggiungere ulteriori rischi gastrici, a patto di non superare le dosi consigliate di ciascun farmaco.